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Una passeggiata

Non posso dimenticare una passeggiata di tanti anni fa. Allora venivo in ltalia ogni anno. La mia attività musicale in ltalia non mi poteva mancare più di trenta anni.

Un giorno avevo un appuntamento con una amica per fare una passeggiata insieme a Roma. Lei, una Polacca, lavorava alla RAI ed io avevo dei concerti da fare. Tutte due trovando due ore libere prima del tramonto abbiamo messo d’accordo vicino al Colosseo.

Ogni tanto chiacchieravamo delle cose sulla cultura, sulla storia, sull’arte fino a degli amici comuni. Anche quel giorno andavamo a piedi lentamente vicino al Colosseo dove non passava l’autobus che spesso prendevo.

Colosseo mi dava sempre un grande impressione. Da lontano lo guardavo come una figura coraggiosa che mi dava sempre una certa sicurezza di vivere, e avvicinandosi sono stata sopraffatta ogni volta con la sua figura gigantesca.

Mentre stavamo chiacchierando ad improvviso apparve un bellissimo Colosseo d’avanti a noi. “ Che bello! Non ho mai visto uno così bello da questo angolo!” Levai grida di gioia. Anche lei lo guardò con l’emozione. Poco dopo abbiamo girato la strada e mi sono quasi spaventata. Eravamo dietro di Colosseo e li ci fu una figura quasi solenne ma pieno della sofferenza con tutta la storia di tanti secoli. La guardammo a lungo in silenzio. La passeggiata si continuò e la strada fece una curva leggermente. Io mi voltai e trovai una costruzione con ottantina d’archi che si videro uno sull’altro in tre piani.

Non parlavamo più, eravamo quasi prigioniere del Colosseo. Dopo quante trasformazioni di Colosseo che abbiamo visto! Era come un’ascolto di una  grande sinfonia che cominciava dal primo movimento fino all’ultimo movimento. Ci fu una figura della cultura e dell’arte coltivate con una lunga storia. Anche la sinfonia che ascoltai fu sicuramente un frutto dello stesso mondo.