BLOG

Seguo la vita con la propria scelta

Seguo la vita con la propria scelta

Ultimamente faccio spesso una scelta.

Quando faccio la spesa prendo solo le cose necessarie.  Prima facevo spesso un acquisto non programmato cioè prendevo le cose inutili sia un alimento che un abbigliamento.  Anche se ho deciso di acquistare allora, dopo un po’ di tempo mi sono resa conto che esso era una cosa vana.
Forse perché ho passato un periodo di COVID.  È diventato un’abitudine di fare la spesa meno possibile e quando la facevo cercavo di finire in poco tempo prendendo le cose solo necessarie.  Poi si nota “un acquisto di improvviso” di prima.
Ma il motivo non è solo il COVID.  Comincio essere invecchiata cioè con l’età non voglio più le cose inutili.

Mi fa venire in mente la tendenza di questa scelta anche nell’altra parte della vita.  Mi chiedo che cosa mi serve, mi chiedo cosa voglio fare in primo luogo.  Scelgo anche le persone con chi voglio frequentare.  Con che cosa voglio veramente spendere il tempo, e quale valutazione vorrei mettere sul primo piano per la decisione.  Così scelgo le cose da tanta possibilità che si svolgono in spirali.  La tale scelta è anche uguale di verificare come ho vissuto finora.  E scegliendo le cose sono stati chiariti la sensibilità e la intenzione che ciò io.  Con la tale chiarezza posso andare avanti senza essere incerta.  Così mi convince qualcosa e mi sento comodo.  Invece prima avevo dei pensieri incerti sotto la situazione complicata e in tanta possibilità.  Ora vedo con la chiarezza quale devo scegliere che si è messo a fuoco.

Mi sono anche cambiata come si tratta la musica.
Quando suonavo davanti allo spartito volevo solo assimilare al grido dell’autore immaginando come è stato la sua anima.   Adesso è un po’ diverso.  Istintivamente scelgo e prendo una cosa come una goccia luminosa venuta dal talento dell’autore la quale viene fuori dalle melodie, dalle armonie e dal ritmo.  Vado avanti con la voglia di esprimere quelle gocce ai suoni.  È un lavoro come tessere un tessuto brillante con un filo luminoso.
Quando ascolto la musica aspetto ugualmente le gocce luminosi.  Se un tessuto fatto con le note non brillano per me non vale più niente anche se l’esecuzione sia perfetta.  È bellissima quasi abbagliante quando la sensibilità dell’autore splende come una rugiada che stanno sulla melodia con i suoni maturi.  La voglio proprio.

Perciò tornando al discorso di suonare cerco di mettere quella rugiada abbagliante sui suoni ben preparati con un massimo sforzo.  Nella scena in cui si sfoga il proprio sentimento, cerco di creare un fuoco sopra.  Sotto la scala in cui si sta esaurendo la vita cerco di mettere una massa di vuoto.
Ho cominciato a scegliere una cosa che voglio esprimere proprio la quale sta all’estremità delle note scritte sulla musica.
Così la presenza dei capolavori musicali numerosi come le stelle i quali ci sono stati lasciati dai geni della musica viene più vicino.

Forse questo vuol dire  “vivere”  passando gli anni.
Se sia così proprio non è male.