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I fiori su un’argine

I fiori su un’argine

Sono uscita a fare una passeggiata.  Sotto del cielo sereno e un giorno dopo la primavera, prima di “TSUYU” cioè un periodo della pioggia, si vedeva laggiù una collina piena dell’energia degli alberi che hanno appena passato i momenti della vegetazione fresca.

La parte sinistra della salita c’era una mura di pietrame e di sopra si estendeva un argine dove c’erano sbocciati in grande quantità dei fiori gialli.  Era cosmea  gialla.  Quando sono passata accanto tutti i fiori ondeggiavano col vento come se mi avessero aspettata.  Siccome l’argine non è stato curato da nessuno ho capito subito che i fiori erano tutti quelli selvatici.
Mi sono avvicinata all’argine.  Tutti i fiori brillavano orgogliosamente con loro petalo aperto al massimo.  Poi venivano delle farfalle e dei api che volavano via con i pollini.  Così si estendono i loro specie.
Con il passo ho visto i fiori qua e là, ad esempio sul bordo della strada, dalle fessure delle pietre del muro.  Ho immaginato una scena della questa parte piena dei quei fiori gialli fra alcuni anni.
Allo stesso tempo mi sono stata commossa della vitalità dei questi bei fiori selvatici come una gramigna.

Dopo avere passata l’argine il mio pensiero è volato fino alla vitalità umana.
Benché il pensiero voleva arrivare fino in fondo, in mezzo c’era un ostacolo come una nebbia la comodità ed il benessere che c’è nella nostra società.  E non potevo trovare bene la vitalità umana.  Una vitalità forte e semplice dei fiori che fanno venire dei insetti a farli seminare la voro vita ad intorno è stata una cosa da ammirare profondamente per me.

Che cosa il privilegio da ammirare dell’uomo che ormai sembra domina la terra?
Probabilmente è un funzionamento cerebrale che ha fatto una grande evoluzione molto più avanti della altra vivente.  Nel cervello fa coltivare la propria ragione e la saggezza si approfondisce sempre di più.  Nei secoli passati gli uomini affrontarono le difficoltà con una riflessione.  Quello che fu impossibile superarono con una saggezza.

Un recente progresso elevato dell’intelligenza artificiale al quale mondo ci porterà?   L’incarico ad esempio un giudizio,  una decisione, o una valutazione all’intelligenza artificiale sarebbe una conclusione dell’evocazione di saggezza umana e così non coltiverà più la propria ragione e la saggezza diventerà una cosa in prestito.  La mia inquietudine è incancellabile.
La vitalità con la forza viene dal fondo quando uno si trova di fronte una crisi.   E’ la forza assoluta che ho visto nei fiori gialli  che continuano fiorire ogni anno sempre di più nonostante della pioggia e del vento forte o del clima insolito.
In questa società di civilizzazione, se mi porterà via tutta la saggezza non potrei più vivere.  E’ chiaro che in tale circostanza non avrei  la forza per vivere.
Ci dovrebbe essere una situazione in cui non si può usare l’intelligenza artificiale con i disastri della natura.  Posso anche immaginare facilmente una situazione in cui non arrivano le onde elettriche come previsto.  Quando uno vive con la sua saggezza dovrebbe avere propria sua, non una cosa in prestito con la quale si può affrontare alla qualunque crisi.

L’intelligenza artificiale deve essere una cosa magnifica se si usa come una sistema giusta.  Il progresso della civilizzazione andrà avanti usandola.  Ora come stanno discutendo in tutto il mondo dobbiamo pensare bene di prendere questi provvedimenti non sbagliati.  Quando apparve il nucleo atomico fu la stessa cosa.  Però col tempo la stupidità degli uomini lo fece fino alle armi massacri.  Mi viene un po’ di inquieto per il futuro in cui verrà fuori un conflitto tra la stupidità umana e l’intelligenza artificiale.

I fiori gialli sventolano indipendentemente da questa mia ansia.