Quando leggo qualche opera letteraria oppure quando suono le opere musicali immagino il viso di scrittore oppure quello di compositore. Andando più profondo l’immaginazione di loro viso chiariscono di più. Da lì apparisce anche loro carattere. Qualche volta rivolgo una domanda e immagino loro risposta, immagino pure loro voce. Può essere simile del protagonista di romanzo ma preferisco immaginare quello di scrittore che manovra la storia. Per me il scrittore è un vero protagonista.
Sulla musica l’immaginazione che è partita dai suoni, dall’armonia, dal fascino segreto della modulazione e dalla frase dell’ opera mi fa avere una grande emozione. La mia immaginazione vola fino al pensiero della propria vita del compositore. E sento molto vicino la sua esistenza propria più che immaginare il suo viso. Probabilmente il modo di avvicinamento verso l’autore e l’immaginazione sono tutti diversi in ogni esecutori. Così tutte esecuzioni escono fuori diversamente.
Quando si concretizzano le immaginazioni su uno scrittore oppure su un compositore dentro di me c’è un colore vago in fondo come si vedesse l’uno schermo. Me ne sono accorta recentemente.
Anche se il colore sia quello di caldo o quello di freddo, quando eseguo il pezzo si cambia il mio modo di suonare secondo il colore incoscientemente. E automaticamente si cambia anche il tocco. Le note scritte sulla musica esprimono il colore del pezzo e anche quello dell’autore stesso. Ed è una cosa da ammirare.
Quando ero giovane suonavo tutti i pezzi con il colore mio. Il colore che sta in fondo era sempre quello mio. E’ stato una cosa piacevole ed era vivace e ricca. Probabilmente era un privilegio della giovinezza.
Adesso seguo le note una per una sotto il colore dell’opera e dell’autore. Deve essere forse un frutto della esperienza dell’età. Ed è un momento pieno di ricchezza che penetra al fondo del cuore.
Essendo una pianista per tanti anni con i rapporti di tanti pezzi ho un grande piacere da sognare. Se ci fosse un mondo dopo la morte, potrei incontrare con i compositori che vissero un altro periodo. Vorrei vederli e spero di parlare con loro. Questa immaginazione si allarga sempre di più e ho speranza di vedere Mozart, Schubert, Chopin e anche Alexander. E’ una fantasia veramente piacevole.