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Mazurca

Mazurca

Attualmente mi sta affascinando le mazurche di Chopin.
Finora ho suonato tante volte le opere di Chopin al concerto ma non ho mai studiato le tante mazurche così intensivamente.
Avevo l’impressione che sia “un bel pezzo” all’inizio dello studio e questa impressione si è trasformata alla “un pezzo affascinate e bellissima”,  e dopo che è stata coperta dalla impressione “straordinario” ora mi sento una piena soddisfazione di avere che fare con la musica.

Nelle mazurche non si trova le parti difficili con la tecnica né tanto meno quelli trascendentali.  Quasi tutte le opere si possono capire il generale del pezzo con la prima vista.  In genere dicono che il punto più difficile delle mazurche sia un senso particolare polacco che c’hanno solo i polacchi.  È vero.  Lo stile della danza polacca  possono capire solamente i polacchi.
Invece il motivo che mi ha affascinato così profondamente non sia stato quello.

È stata la sensibilità di Chopin la quale è incastonata nelle tutte le parti delle mazurche sopra il ritmo polacco.  La sua raffinatezza che si rompe facilmente anche con il fiato fioco si rivela e si nasconde con il piccolo cambiamento dell’armonia, quando si ferma un attimo nella melodia, e quando scende la scala della modulazione come se scendesse lentamente una discesa della disperazione.
Uno nell’aneddoto chiede un soldo.  La sua voce si ripete scendendo lentamente la scala  della modulazione strana.  Ogni volta cambia la voce dove oltre una supplica si trova un sospiro di pietà, un dolore e una rassegnazione.  Le frasi si ripetono tante volte cambiano l’espressioni fino alla fine.  È un riflesso della sensibilità di Chopin così fine così raffinata senza limite.  L’attingo con molta delicatezza con le mani aggiungendo le note.  Sono piena di aspirazione, di affetto e del rispetto a questo compositore geniale.

Così la musica di mazurca di Chopin che non è mai difficile da suonare continua a dimostrarmi un mondo estraneo.  Godo una goccia della sensibilità di Chopin la quale solo poteva avere un genio.  È un fascino segreto per chi studia la musica classica.  Un talento delicato e raffinato del genio di più di due cent’anni fa che sembra come una stella di là lontana ritorna con le note viventi.

Per me è un massimo lusso che è insostituibile con nessun altro.