C’è un calendario sulla parete.  Vedo una grande piazza tutta coperta dalla neve sopra del calendario di gennaio e febbraio.  Sotto il cielo che è coperto dalle nuvole nevica sugli alberi che quasi si continuano verso al bosco e un palazzo davanti degli alberi sta guardando la piazza.  È una scena scura dell’inverno ma alla piazza si vedono tante persone ed i bambini che stanno giocando con la neve.  Tutto è ammantato di bianco.  Nevica ancora.

All’ improvviso sentivo una nostalgia con questa scena.  Chissà dove l’ho vista?   Poi mi sono resa conto.  Era una scena che ho spesso incontrato nel mondo della mia immaginazione.

In quale occasione l’ho incontrata?  Non era nel sogno di sicuro.
Forse era nel caso in cui la mia coscienza stava volando nell’aria vagamente.  Forse era nel caso in cui mi lasciavo tutta la mia presenza nella corrente del tempo.

Era un momento dell’intervallo del tempo.

Nella mia infanzia gli avvenimenti quotidiani si sparsero fra il tempo corrente.  Poi negli anni gli avvenimenti sono diventati tutti uniti senza fitto.  Così scorreva il tempo.  Quando ho cominciato a vivere con la mia volontà propria, il tempo è stato coperto tutto dalla realtà e non avevo più intervallo del tempo.

L’intervallo del tempo è una cosa preziosa.  C’è nel momento distratto, e c’è anche nell’istante passando fra un atto ad un altro atto.  Li c’è il momento dove non esistono né un atto concreto né nessuna parola.  Ma in quel momento uno pensa tante cose  per un istante e con varie sensibilità allarga l’immaginazione.  Quelli che vengono nel tale momento spariscono dalla rimembranza ma in verità essi rimangono in fondo della coscienza o nell’angolo del cuore.

Con passare del tempo qualche volta essi appariscono come questa scena nel calendario che ho visto.  D’altra parte essi fanno migliorare la sensibilità che forse arricchiscono la mia esecuzione e le opere creative.
Ci sono tante cose quelle che coltivano l’intervallo del tempo.
È una cosa gradevole per me e ne apprezzo.