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creare una forma

creare una forma

Come l’articolo dei giorni scorsi ho riflettuto sul cuore.
Nel cuore ci sono tanti settori dove non esistono ne parole ne suoni ne immagini.  E’ un posto caotico ma è pieno dei sentimenti e dei pensieri infiniti anche se tutto sia vago.  E’ una cosa pura e non è stata disturbata da qualsiasi altra casa.

Un giorno viene il momento in cui vorrei trasformarla alla qualche forma.

Per me, sono i momenti ad esempio di scrivere,  di esprimere tramite il pianoforte quello che ho sentito via le note, e anche comunicare i miei pensieri agli altri.
Ma è una cosa molto difficile.  Bisogna trasformare in un modo preciso le immagini vaghi ma sicuri che non hanno le parole ne figura concretamente.

Tante volte sorge un’ostacolo.  Qualche volta è una logica creata in cervello.  Potrebbe essere una piccola idea ambiziosa di  avere un’espressione appropriata.  Quando ho scelto una parola quello che mi sembrava giusta  la tale  parola cominciava camminare da sola verso lontano dal vivo della questione e alla fine si è sviluppata verso la via inaspettata.  E’  un lato interessante ma anche pericoloso delle parole.

Quando ne parliamo dei suoni diventa più difficile e più complicato.  Per esprimere con i suoni ci vuole una tecnica.  Non deve mancare  anche un’orecchio per esaminare e verificare.  Con l’espressione i suoni trasformano alle immagini,  alla scena e ci sono delle descrizioni psicologiche che non si esprimono con le parole.

La mia professione è “un’arte della riproduzione”,  cioè  esprimo con i suoni quello che c’è scritto sullo spartito.  I compositori producono le note da nulla, dal caos.
Schumann,  il grande compositore ebbe tantissime frasi musicali che vennero fuori continuamente.  Nella testa sua fu sempre pieno delle frasi.  Mentre dormì  nella notte non si potesse più e spesso si alzò per trascrivere sulla carta pentagrammata.  Ci fu una pazzia accanto.  Io cerco di comprendere il suo stato d’animo e la sua sofferenza cristallizzata dalle note e le trasferisco alla forma dei suoni.  Comunque sia, è una strada dove si trovano tanti disturbi con o piccoli stimoli.

Per creare qualsiasi forma da una cosa pura e sincera nell’arte sia con la parola sia con il suono che con  l’immagine è come levigare una pietra preziosa con massima attenzione.

Per andare avanti questa strada senza smarrirmi guardo fisso al campo dove non c’è “niente” nel cuore per scacciare i pensieri inutili e oziosi.
E’ proprio uguale quello della base della tecnica di Alexander che si parte dal punto “senza fare nulla,  smette di fare qualsiasi cosa” senza concentrazione.