La musica di Beethoven è piena di forza. E’ quella contro di un continuo calvario nella sua vita e quella della resistenza ostinata contro al suo destino e la forza immortale di prendere la penna per comporre tutta la vita nonostante di tutte quelle avversità. La forza che si rivela nella sua musica sia uguale alla propria energia vitale di Beethoven.
La sento tramite le note ed i suoni e continuo suonare riempiendola in tutto il mio corpo.
Incontriamo spesso nella musica una direzione che va verso su. Proseguono le note brillanti con la velocità e l’espressione va ancora su. Solleva anche il morale.
Invece sentiamo spesso nella musica di Beethoven una direzione che va giù. Va sempre verso alle note basse. Quel momento un’emozione sembra che venga da sotto terra e va verso al nostro interno. E’ diverso dalla direzione che va su ed essa va lentamente spesso con poche e lunghe note. E’ un suono robusto e anche solenne.
C’è anche un momento che non hanno nessuna direzione. E’ una bonaccia, cioè una calma perfetta. Nella tale condizione uno ondeggia distrattamente e alle volte si inebria nello stato d’estasi. Al Beethoven questo momento di “vuoto” è quasi misterioso perché le sue direzioni entrambe si esprimono in un modo così impressionante.
Alexander presentava nella sua tecnica ” la direzione” come una delle cose più importante. Non solo togliere la forza inutile che disturba i movimenti, il punto più importante nella sua tecnica è che lui abbia aggiunto una direzione giusta inoltre. La sua teoria e la pratica compreso la direzione su scala universale ha una potenza che potrebbe anche cambiare completamente una vita umana.
La direzione e la forza sono due cose correlative e tante regole universali le seguono. Anche se la vita nostra sia piena di sofferenza sia fisicamente che moralmente, forse queste due cose ci portano un filo di aiuto che superano la nostra piccola saggezza. Lo spero come riuscì Beethoven che alla fine vide una luce dal buio.