BLOG

Un regalo cha ha lasciato un visitatore

Un regalo cha ha lasciato un visitatore

E’ capitato circa un mese fa. Si è apparso uno scolopendra in casa.  Siccome la mia casa sta mezza collina uno scolopendra viene spesso in casa. Per fortuna non mi è mai capitato ma quando da un morso a qualcuno viene un dolore acuto. Prima di mordere lui fa un piccolo colpetto per sapere se sia veramente un nemico o no,  e solo con questo colpetto diventa rosso e gonfio e uno sente un dolore.

In quel giorno io mi sono lavate le mani sul lavandino e dopo stavo per asciugare le mani con asciugamano. All’improvviso sentivo qualcosa leggera come un corrente sul dorso della mano. E subito dopo ho visto uno scolopendra che ha saltato dalla mia mano al lavandino. In un attimo sentivo che correva una tensione in tutto il corpo. L’ho guardato. Era in vasca immobile. In conclusione non è successo niente di grave e l’abbiamo catturato vivo e lui è tornato nel bosco.

Dunque, questo era un punto di partenza della mia esperienza nuova. D’allora in poi ho trascorso dei giorni come se non fosse successo niente. Poi, dopo qualche giorno è tornato in mente la scena ed è andato via. Successivamente il ricordo tornava  più spesso.  Pensavo che abbia una fissazione del pensiero angoscioso come un incubo. Ma non era un incubo. Quando cercavo di stare di fronte con calma a questo pensiero che tornava ho trovato una cosa inaspettata. C’era un sentimento gradevole. Non potevo dimenticare una sensazione sentito sulla mano che era così bello e piacevole la quale non ho mai avuto in passato. Era una velocità e un movimento leggerissimo che ha lasciato lo scolopendra, un artropode velenoso con pieno di zampetti grotteschi.  Infatti, non sentivo neanche zero virgola uno grammo ed era  come mi sono sfiorata alla mano con una piuma invisibile.

Mi sono ricordata una favola del nord Europa su uno scolopendra ed una chiocciola.
La chiocciola era  molto invidiosa per lo scolopendra che correva velocissimo. Un giorno ha domandato allo scolopendra, ”  Caro amico mio, tu corri veramente veloce con le tue tante zampetti. Per caso, quando corri, come fai a muovere la  ventitreèsima zampa?” Appena ha  sentito la domanda della chiocciola lo scolopendra non poteva più correre pensando la ventitreèsima zampa ed è caduto in un fosso.

La velocità dello scolopendra si è notato dovunque.
Ho tenuto la tale sensazione rimasta nella mano e cercavo di  conservarla. Poi, ho pensato che vorrei suonare un passaggio con una tale leggerezza e bellezza come una magia. Volevo tanto che gli ascoltatori sentissero l’emozione come la mia esperienza. Non c’è  bisogno troppa forza ne troppo sentimento per suonare con questa magia.

Mi sono resa conto che sia  la stessa via del Alexsander tecnique.  Con una direzione che spiega Alexander uno si può muovere più leggero possibile senza mai sprecare la forza. Naturalmente sia uguale al pianoforte e si può profondare per un passaggio leggero.
Probabilmente allora le zampetti dello scolopendra saltavano con solo una direzione dalla mia mano alla vasca.

E’ stato un’avvenimento di valore per me anche se non lo vorrei  più ripetere.