Pascal scrisse ‘gli uomini sono come una canna da pensare’.
Yukici Fukuzawa, un studioso che fu fondato una università famosa scrisse ‘il cielo non mette un uomo sotto dell’uomo, il cielo non mette un uomo sopra dell’uomo’. Così lui raccomandò l’uguaglianza dell’uomo di nascita ma poi predicò anche che dopo ognuno deve studiare se no la vita non prosegue per il meglio.
Quando riflette o studia l’uomo usa il cervello. Cerca di allargare le reti nel cervello più possibile per riflettere più profondamente e per acquisire una buona conoscenza.
È lo stesso sia suonare il pianoforte che redigere un testo.
Ma in realtà si può dire che non sia semplicemente così quando suono il pianoforte che quando scrivo. Perché tante volte si fanno fuori della coscienza.
Quando eseguo cerco di suonare con la buona preparazione della musica e con l’attenzione nel cervello. Ma dopodiché qualche volta mi rendo conto che le dita lavorano automaticamente da sole. Cioè i muscoli rispondono fuori la coscienza. Anche quando il cervello diventa vuoto le dita battono le tastiere lo stesso e la musica continua. Alle volte penso le altre cose mentre suono. Al fenomeno di tutte queste cose dicono che deriva dalla mancanza della concentrazione. Ma quando si tiene la concentrazione chissà se lo faccia sempre con un filtro della scienza.
Quando scrivo un testo preparo nel cervello solo all’inizio. Al mio caso dopo una prima frase vengono fuori le successive come cresce un sarmento. Alle volte dopo si sviluppa inaspettatamente. Si sta scrivendo fuori cosciente e spesso uno sviluppo imprevisto mi dà una sorpresa. Lo chiama “parole vanno da sole”. Ma che cosa le fanno andare da sole?
Non si può distinguere i suoni ed i testi che vengono fuori da quelli che sono preparati coscientemente e da quelli che sono realizzati fuori coscienza. Ma qualche volta mi rendo conto che sia più affascinante quello che è fatto fuori scienza. Spesso appare una cosa brillante che non viene fuori sotto la scienza. In questo senso vedo una limite di avere continuamente la scienza e della conoscenza. Quello che sto dicendo adesso è una scienza poco profonda. Nel cervello si dispone a strati di scienze. Quella che sta più profonda non è sufficientemente consapevole. Non so quelli che vengono da fuori scienza deriva dal quella profonda oppure vengono dalle origini.
Gli uomini anche se si è piccoli o grandi hanno delle capacità o del talento di natura. Spesso si è nascosto senza accorgersene. Ma quando fortunatamente lo trovano avrà un successo meravigliosamente. Se lo facesse da fuori della coscienza forse sarebbe un dono dalla capacità e del talento di natura.
Vogliamo trattare una cosa di natura con cura.
Le opere che sono fatte sotto la scienza spesso sono troppo ridotte e poco attraenti. Ma anche se ci sia una limite vorrei pensare che siano utili quei sforzi e la riserva della conoscenza. Probabilmente essi avranno una parte di aiutare per i lucidare una pietra di natura che ha prodotto dal talento e per metterla in ordine. Forse è importante di avere un mente di tutte e due per affrontare le opere per suonare e scrivere.