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Chopin

Chopin

Chopin viene chiamato  ”un poeta di pianoforte”.  Per i pianisti esso è un compositore inevitabile.
Sul ritratto di Chopin che fu sfortunato e malato si vede la sua nobiltà e la sua finezza.  Lasciò numerosi brani pianistici nella sua breve vita.

Mi ricordo un battimento del cuore quando studiai il primo pezzo di Chopin.  Fui alunna di scuola elementare.
Prima per me Chopin fu una figura da ammirare come un fiore che sta sull’alta cima della montagna per la sua dolcezza.  Invece quando cominciai  lo studio non fu così facile ne elegante come aspettai.  Mi resi conto che fosse una cosa difficile al contrario di quello battimento del cuore.  Dopo di che ci furono dei momenti da soffrire per superare la tecnica ad esempio quello che si trova negli studi quasi di virtuosismo che suonai anche al concorso.  Fu un lavoro duro che stette lontano dalla sua nobiltà, dalla sua finezza e dalla bellezza romantica che si vide dal suo ritratto.
Poi piano piano scoprii dei brani degli altri compositori romantici e mi allontanai da interesse particolare e dalla ammirazione di Chopin.

Non mi ricordo esattamente da quando, ma mi è venuto un forte desiderio di suonare Chopin d’improvviso.  Forse sarà più preciso dire che volevo tornare al Chopin.
In quel tempi mi sentivo una sofferenza di ascoltare dei brani di Chopin ad esempio un notturno eseguito dagli altri strumenti.  Quando si suonavano con un violino o con un flauto le note delicate come le piccole perle che rotolano giù lungo un passaggio emettendo una luce di un argento appannato senza gusto pianistico così particolare, non mi andava di accompagnarlo.  Più di una volta ho rifiutato a suonare insieme.  Non sapevo come chieder scusa alla violinista o al flautista ma allo stesso tempo mi sono resa conto profondamente la bellezza della musica di Chopin e perché viene chiamato  “un poeta di pianoforte”.

Da quando sono tornata al Chopin ho visto i vari aspetti nei tutti brani che non mi sono mai accorta prima.  Certamente li ho trovato la nobiltà e la delicatezza.  Anzi a base di quelli sentivo la sua sofferenza, il suo conflitto e un caro amore verso la sua patria.  Non solo nelle polacche e mazurche, ma in tutti i brani si trovano le frasi popolari particolarmente quello polacco dove sento un grande amore  di Chopin alla sua patria e la sofferenza di non ci poteva ritornare.  La sua nostalgia e l’amore verso la patria così intensa mi fa sentire una bellezza profonda e mi fa tanta pena.

Una volta un pianista che ha studiato in Polonia alcuni anni mi ha parlato i suoi pensieri.  Quanti dolori hanno avuto i polacchi dall’incursione recente di Russia contro l’Ucraina.  Lui capisce i tali dolori come le sue tasche.  Poi ha deciso di non eseguire più i brani russi che per lui è stato un lavoro di tutta la vita intera.  Avendo gli stessi sentimenti e dei dolori come i polacchi questa decisione lo è arrivata automaticamente.
Non riesco a sapere i pensieri del popolo polacco, neanche l’aria ne un odore di terreno in Polonia perché non ci sono mai stata a vivere.  Posso capire i pensieri di questo pianista solo con la mente.  Probabilmente sarà uguale anche dei pensieri di Chopin messi nei suoi brani.

Anche se non riesco a uscire dall’immaginazione le armonie ed il ritmo polacchi che ci ha lasciato Chopin mi intrattengono ogni giorno.  Procedendo a tentoni ogni giorno mi metto al pianoforte con la speranza di avvicinarmi ai pensieri di Chopin.