Non so dipingere bene.
Avevo poco talento da quando ero piccola quindi la valutazione dell’arte in scuola era sempre quasi pessima dall’asilo fino alla scuola superiore.
C’erano alcuni dei miei amici che dipingevano molto bene. In poco tempo, loro completavano un disegno, un paesaggio, ed i fumetti. Prima di tutto loro possono tracciare una linea diritta. Quando disegnano un cerchio non si deforma. Dipingono un disegno simmetrico. Tutte queste cose che per loro erano normale erano difficili per me. Con la tale capacità loro sceglievano i colori divertendosi e aggiungevano espressioni e così costruivano le opere vivacemente.
Fortunatamente dentro di me queste cose non si sono legati all’invidia neppure al complesso d’inferiorità. Li guardavo sempre con grande ammirazione.
Da quando sono diventata adulta un quadro non era più da dipingere invece per me era una cosa da vedere. Era una cosa molto affascinante, profonda e ricca. Per l’arte sono stata ben soddisfatta così. Non mi è mai venuto ne una voglia ne un’interesse di dipingere.
Io, che ho vissuto in quel modo prima dipingo invece ogni giorno recentemente.
Ma non con i colori. Uso i suoni.
È una cosa recente che è venuta una grande voglia di esprimere in un modo pittoresco quando faccio la musica affrontando lo spartito.
Nella composizione fondamentale con i suoni che è stato schizzato con la lettura, dormono sotto le note infinitamente i paesaggi, i messaggi, i sentimenti complicati e dei colori numerosissimi. Li scovo un po’ per volta e cerco di trasformare ad una espressione pittoresca.
Quando ho incontrato ad esempio con una linea bellissima da sospirare, con i colori quasi misteriosi e quando ho sgranato davanti ad un disegno bello e davanti alla bellezza ben ordinata di natura ho pensato sempre di trasformarli ai suoni. È un lavoro proprio uguale di dipingere.
Cerco del tipo della linea. Sarà linea spessa oppure sottile, sarà linea curva oppure retta? Cerco di mettere una ombra. Dopo di decidere un colore provo di degradare. Per avvicinare ad un dipinto monocromatico provo a dare una sfumatura di pennello. Sfido di avere un effetto tridimensionale dei colori chiari. Mi chiedo di dipingere una parte tutto di seguito oppure poco per volta con un pennello sottile ecc. Qualche volta dipingo su tela rigida e qualche volta dipingo su una carta di riso morbidissima quasi trasparente. Può essere una pittura di olio, può essere anche un acquarello, può essere un mosaico.
È un momento quasi di avere un’illusione di suonare pianoforte oppure di dipingere davanti a tela.
Una persona che non poteva mai schizzare come me dipinge così liberamente con tanti idee con i suoni. È un grande fascino che non ho mai immaginato prima.
Dopo un lungo corso del tempo finalmente sto dipingendo.