Con gli anni dimentico spesso le cose nella v ita quotidiana. Ad esempio quando entro in una stanza, di improvviso mi domando cosa devo fare oppure cosa devo prendere perché lo scopo svanisce dalla memoria. Nei primi tempi mi passò per la mente un’ansia dell’inizio di una demenza ma ormai mi sono ben abituata. Secondo me finché riesco a fare memoria ad esempio una sonata di Mozart non è ancora arrivata la demenza. Almeno cerco di pensare così.
Rifletto più approfonditamente su questo pensiero, mi sembra che “dimenticare” sia un lavoro del cervello, cioè ci fa tirare fuori di nuovo una memoria che si è nascosta a qualche parte. Infatti la memoria nascosta apparisce sempre quando rientro nella stanza oppure quando rifletto bene. Forse il cervello impedisce così l’invecchiamento.
Nel corpo ci sono tante cose inspiegabili.
Nei miei occhi la retina è assai danneggiata a causa della forte miopia. Quando vedo con un occhio destro e sinistro separatamente non vedo bene. Ci sono delle parti storte e manca qualche parte nel campo visivo. Invece quando vedo con i due occhi vedo bene anche la parte che non vedevo bene con occhio solo. Due occhi, destro e sinistro compensano ogni difetto uno dell’altro. Non si spiega medicalmente ma questo fenomeno è un lavoro tipico del cervello. Ed è una cosa degna di fiducia.
Trovo una cosa simile quando suono il pianoforte. Ogni pianista ha dei muscoli, uno è molto forte e l’altro è molto debole. Sono tutti diversi secondo dei pianisti. Ogni pianista ha un dito che non piace. Chi non lo ha si può dire che sia un pianista fortunato che ha dei muscoli forti tutto bilanciati.
A me non piace l’indice. Di più l’apertura tra le dita è più stretta rispetto al solito pianista. Quando suono senza considerare questo difetto con la forza viene subito un motivo di portare il guasto.
In tale momento mi da un aiuto la tecnica di Alexander. Siccome essa parte dalla posizione di folla, con questa tecnica non soltanto usa le dita comodamente ma anche tira fuori la capacità del cervello che da ottimo controllo sulle dita. Quindi con questa tecnica 10 dita compensano l’uno dell’altro per superare una parte più difficile senza fare troppo sforzo.
All’Alexsander Technique è molto importante e di contenere l’abitudine sovrapposta in passato che ci sia un vizio brutto. Quando lo studiamo capiamo subito quanto sia difficile di togliere il vizio. Allo stesso tempo capiamo quanto sia importante.
Noi abbiamo una buona capacità di controllare e di guarire dalla nascita. Quando la possiamo usare con sicurezza ci sarà un collegamento con i giorni ricchi.