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Un  fiore solitario

Un fiore solitario

Ecco siamo in maggio. In Giappone si dice “Il maggio con il vento profumato.” Dappertutto sbocciano i fiori e le gemme degli alberi danno i profumi leggeri con la sua vitalità.

I profumi piacevoli confortano la nostra sensibilità. Sia quello dei fiori che quello del cibo essi vengono dentro del nostro corpo fino ad ogni angolo delle cellule superando tutta la barriera.
Le sentiamo così nella vita ed il nostro senso artistico sviluppa piano piano e alle volte possiamo distinguere il vero dal falso come una bevanda o una marmellata fatte con un dolcificante. Ma un profumo falso non dura molto nel nostro cuore. Si stufa tra poco. Mentre invece un venticello profumato del maggio che viene ogni anno ci da sempre una nostalgia ed un piacere e mi trovo il cuore che lo riceve con naturalezza e semplicità. E’ un dono della natura per tutti. Con il quale tanti geni hanno composto dei pezzi e hanno dipinto dei quadri. Da loro opera si sente pieno del profumo.

Anche nell’esecuzione musicale un buon senso artistico ci da un profumo.
Dalla musica ci sono tante cose che escono fuori. Noi sentiamo di più una energia e la forza propulsiva. C’è anche un corso che ci guida. C’è pure un moto che ci incoraggia e ci solleva il morale. Troviamo anche un’espressione affettuosa e comprensiva alla quale viene la voglia di appoggiare.

Tra i quali per me un senso artistico profumato è una cosa più sublime. Non ne sentiamo sempre e la sua esistenza è poco chiara. Esso ad esempio si nasconde sotto un piccolo corso della frase, o dentro delle note continue. Come un venticello ci porta un profumo dei fiori in un attimo e lo porta via subito, il profumo della musica si è diffuso nell’aria e apparisce ogni tanto.
Attraverso del tale profumo si vede le cose inaspettate. Come si vede dalla persona a parte il suo comportamento la sua natura e la sua educazione incosciente, esso ci fa sentire un’aria d’allora in città, e una sensibilità nobile del compositore. E’ come il DNA del pezzo. Quando sento questo profumo commuovo come se sentissi una vera voce dal vivo dell’opera che nacque con la storia e la cultura dell’epoca sulle sue spalle, e mi viene un brivido.

Ma devo dire che questo profumo viene dall’esecuzione non è un dono che tutti i concertisti possono avere. Ci sono tante esecuzioni perfette che non ha nessuno profumo. Allo stesso tempo ci sono tanti ascoltatori che non si rendono conto del tale profumo.

E’ una cosa proprio inspiegabile che supera la tecnica e la musicalità. Forse sia una cosa fatta da un talento di nascita del concertista perché non è da insegnare ne ottenere anche se lo vogliono.

Forse, è come un fiore solitario su cima del monte alto dove non possiamo arrivarci.