Siamo in novembre. Ogni anno in questo periodo viene un’aria triste proprio autunnale. Di solito autunno mi da una malinconia con il pensiero di andare verso il freddo, di avvicinare alla fine dell’anno e al sopra di tale pensieri metto la mia figura che sta vivendo la parte finale della vita.
Finalmente è finito l’estate di caldo intenso ma quest’anno sono pochi giorni belli autunnali. Ci sono delle giornate ancora come un’estate e incredibilmente ci sono le nuvole che potrebbero crescere ai tifoni sul mare a sud del Giappone come estate. Mentre invece il giorno dopo tira vento invernale e al nord nevica. Gli uomini continuano a distruggere il nostro terreno inseguendo la comodità. Così si risulta lo sbalzo della temperatura e il clima è sempre incostante.
Ma è strano la mia voglia di riprendere la malinconia autunnale che sentivo prima con una sofferenza non avendo in mano il solito autunno. Penso proprio un egoismo che insisto di avere le cose non ci sono. Si lamenta in qualsiasi situazione sia caldo che il freddo, e in questi giorni della temperatura ideale si lamenta ancora di non avere l’autunno.
Guardando fuori vedo che ancora non arrivano le foglie rosse. Ci vuole ancora il tempo più del solito. Invece gli uccellini cantano molto e volano liberamente sotto il cielo. Gli alberi aspettano il freddo che verrà con tranquillità. Li vedo tutto con calma imperturbabile nella natura. L’aria dintorni sembra che copre tutto con molta dolcezza.
Forse perché la natura non esprime il suo pensiero con le parole come gli uomini? Non è così. Anzi, la natura mi parla tante cose. Io ricevo tanti messaggi dalla natura. Mi vergogno d’avanti alla natura che non si lamenta mai mentre io mi perdo, mi arrabbio, mi inquieto.
D’altronde cerco di andare avanti con una modestia mantenendo sempre con calma come ho imparato dalla natura.
Vorrei trovare un bel autunno fino all’arrivo dell’inverno che si avvicina.