BLOG

Le foglie d’argento

Le foglie d’argento

C’è un luogo dove mi porta il mio sogno qualche volta.

” Eccomi qui un’altra volta.  È un posto dove mi sento la nostalgia.  Non so dove è, ma mi sembra che sia un luogo dove  conosco da prima di nascere.”   Così monologo da sola.
C’è un piccolo fiume e su lungo fiume ci sono dei sassolini bianchi.  Dintorni c’è un bosco e i raggi del sole penetrano attraverso gli alberi.  È il sole del mattino oppure quello del tramonto?  Mi domando così vagamente.  C’è un’aria piacevole che mi consola.
Quando vengo qui gli occhi miei cercano sempre una cosa.  Cerco di allargare il campo visivo dalla riva fino al bosco.  Sì, infatti sto cercando un albero che brilla.

Quando mi sono incontrata con gli alberi che brillavano non era nel sogno ma in realtà ed era in Europa.  Quando l’ho visto per la prima volta veniva un brivido per la sua bellezza assoluta.  Il luogo era molto simile di quello nel sogno e c’era anche un piccolo fiume e un bosco.  Mentre camminavo sulla riva è venuta una raffica di vento davanti a me.  Era proprio quel momento  che con il vento un albero brillava di improvviso.  Le piccole foglie che c’erano sull’albero si agitavano tutto insieme al vento. Guardando la mia ammirazione la mia amica mi ha detto, ” l’altra parte delle foglie è bianca.  Noi le chiamiamo le foglie d’argento.”

Le foglie d’argento avevano la facciata con il colore d’oliva e d’altra parte è stata coperta con un pelo bianco.  Le foglie sottili agitano con un vento e brillano con il raggi di sole.  Ci sono tanti alberi che hanno queste foglie d’argento.  Quando tira vento gli alberi fra il  bosco ed i monti brillavano tutto insieme.
Da allora quando vado in montagna cerco sempre queste foglie d’argento.  Aspetto che brillano con la collaborazione del vento e della luce.  Così le cerco anche nel sogno.

Poi, mi reso conto che nella musica che eseguo si trovano questi splendori d’argento ovunque.  Da più di 200 anni affascinavano i compositori.  La luce ed il vento di quell’epoca facevano agitare le foglie d’argento e facevano le note brillanti.   Anche oggi dopo due cent’anni egli è ben ricostruito.  Quando ho notato questa meraviglia mi è venuto un brivido ancora.