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Un  momento  d’incanto

Un momento d’incanto

Quando uno si invecchia si lamenta spesso.  Dopo una frase vengono fuori automaticamente le parole “Si faceva in un altro modo prima”,  ” Era molto meglio di oggi”.
Pensando la mia infanzia mi ricordo che anche allora tutti gli anziani dissero le stesse cose.
Sono scoppiato a ridere.

Invece in realtà non c’è niente da ridere.  La mia impressione di sentire una difficoltà per vivere sta aumentando ogni anno. Sento più difficile a vivere perché ad ogni scena della vita quotidiana scorre sempre un momento superficiale.  “Un momento superficiale”  è un momento che passa distrattamente ed il quale non stimola il mio cuore.  Dal mio carattere senza uno stimolo al cuore non viene fuori la forza.  Nella conversazione con gli altri una aria e una forza che ricevo da loro, un pensiero comune con la base di fiducia mi fanno rivivere.

Cambiando il punto di vista alla società, mi sembra che uno diventa più egoista e più chiuso di prima.  Sento così forse perché sto vivendo nell’angolo della grande città dove non c’è quasi mai un contatto per caso con le persone sconosciute.  Nei mezzi per esempio quasi tutti guardano smartphone come se non volessero avere un contatto con gli altri.  Alla spesa spesso si paga con la macchinetta.  Ci sono piena dei informazioni falsi e nelle notizie giornaliere circolano le frase fatte da intelligenza artificiale.
Ci sono poche che vivono un momento in cui godono un risultato con una luce dopo dello sforzo della fatica del sudore venendo da un labirinto.  Insomma, con il mio modo di dire ci sono tante persone che passano un momento superficiale.

Per fortuna quando sono a fronte alla musica con una sincerità  la musica mi riceve con il momento come prima.
Le Mazurche di Chopin che mi sono incontrata nel tale mondo mi porta massima gioia beatitudine.  Proprio è un momento d’incanto.
Perché mi danno la felicità così profonda?   Li non c’è né una vanità né un desiderio né una ambizione né uno sfoggio.  Quello che sta lì è solo  una sensibilità di questo autore, Chopin, la quale sussegue fino alla dea musicale.  Sono proprio belli che fanno venire un brivido.  Mi sono appassionata delle mazurche ed è una continuazione del momento da ammirare.

Il momento in cui metto me stesso come sono, e mi abbandono nella bellezza è  “un momento d’incanto”.  Cerco di ricostruire questa bellezza in una figura giusta senza mai sbagliare.  Anche al questo lavoro vedo una gioia profonda.  Sono dei momenti come il ricompensa del continuo della mia attività musicale fino adesso.

Sia adesso che prima tutti gli artisti non dicono sulla attività musicale  “Era molto meglio prima”.  Perché questa strada d’arte che non finisce mai sempre brilla di più anche se sia rigido.