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un pensiero sul cuore

un pensiero sul cuore

Mi piace molto la parola “cuore”, non so perché.  La uso spesso quando scrivo e ho messo anche nel indirizzo di PC e del telefono cellulare.

Ma dove sta il cuore?  Quale è la differenza tra il cuore e lo spirito o l’anima?  Uso così spesso, ma non si capisce bene la propria vera natura.  E’ una cosa vaga.

Ma qui non ho intenzione di arrivare fino alla definizione del cuore.  Invece vorrei approfondire il pensiero sul  cuore perché lo considero di trattare con premura tutta la mia vita.

Il mio cuore che sfugge spesso ma potrebbe paragonare ad una tazza con l’acqua dentro.  L’acqua è calda ma alle volte fredda, qualche volta bolle.  Diventa pura, ma potrebbe cambiare anche impura.  Ha dei colori e il colore è variabile di momento in momento.  La tazza si   potrebbe rompere pure.
Mi sento il mio cuore sempre molto vicino.  Lo guardo da fuori e dopo l’osservazione qualche volta faccio una domanda,  e qualche volta la mia presenza assimila tutto il cuore, cioè quel momento si può dire che la condizione del mio cuore sia proprio uguale a me stessa.

D’altra parte il cuore sembra la mia metà.  La sua figura si trasforma spesso secondo dell’ambiente
Quando mi trasmette il calore dagli altri il mio cuore balla dalla gioia.  Anche succede un contrario.  Quando sento uno sguardo freddo come un coltello oppure  lo sento dalle parole o dal comportamento la mia metà si ghiaccia d’improvviso.  Quando qualcuno va via da me il mio cuore appassisce.

Spesso la figura del cuore si riflette alle tante cose.
Ad esempio quando il cuore è positivo e piena di forza,  la musica di cui eseguo ha dei suoni brillanti che producono una fora propulsiva.  Mi sembra che le pelle diventano luminose.  Sento il mio corpo leggero con passo spedito.
Quando il cuore ha del colore tranquillo il pensiero va profondo.  Influenza chiaramente anche al cervello.  Quando il cuore va giù naturalmente tutti i sensi s’intorpidiscono e negativi.

Ma il cuore non si allena mai.  Per me il cuore è una ingenua e dalla nascita non si cambia mai come un modo di essere.

Forse è un ingresso dello spirito.  Lo spirito invece si allena e cresce.  Alla porta dello spirito c’è il cuore.  E lo spirito evoluto può controllare il cuore.
Il corpo che alle volte  ammala e guarisce ha una porta dove c’è il cuore.  E’ una cosa ben conosciuta che tra il corpo ed il cuore c’è in stretta relazione.

Così il mio cuore va fuori come la mia metà e si aggiunge a me stessa.  Ruota sempre intorno a me come un satellite.
Poi ci sono io a parte che sempre lo guarda.

Esso è una cosa cara, nostalgica  e  lo vorrei sempre coprire con un velo.