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Un  cassetto  della  sensibilità

Un cassetto della sensibilità

Ogni giorno passiamo il tempo con  le varie sensibilità.  Dentro di noi ci sono delle finestre della sensibilità dove  vengono continuamente i nuovi stimoli.  Ci sono delle persone che lo lasciano stare così senza prenderlo su serio ma ci sono  quelle che reagiscono sia fisicamente che mentalmente.  Ma con quale motivo e come agisce  tutto dipende della ogni persona.  Dipende anche come ha vissuto e della situazione di ogni momento.

Ci sono delle parole varie che esprimono i sentimenti ad esempio le espressioni semplici come  la gioia, la tristezza  e la rabbia, e quelle complesse come la soddisfazione, il rimorso e la gelosia.

Quando ripenso una scena indimenticabile trovo anche nel ricordo i sentimenti che sono stati stimolati tramite i cinque sensi.  Sono ad esempio  un profumo, un suono, una luce e alle volte una sensazione del corpo.  Qualche volta trovo un profumo con il suono, un tocco con la luce.  Cioè, uno sente in un istante prende i vari sentimenti insieme dalle più di una finestra.  Le tali sensibilità vanno dentro le cassette una sull’altra e vengono precipitate in fondo del cuore.
Poi, dopo degli anni passati un giorno il ricordo ritorna dalle cassette e allo stesso tempo ritorna anche la sensibilità che ha avuto allora.

E’ difficile esprimere le tali sensazioni tutte insieme in un attimo nell’arte.  C’è un limite sia con le parole, sia  con le immagini che con i suoni.  Se ci fosse una cosa che supera questo limite sarebbe come fa sviluppare l’immaginazione delle persone chi ricevono le espressioni.

Prima della esecuzione pubblica quando provo un pezzo mille volte per i mesi e per gli anni, spesso incontro un momento in cui sento “proprio il momento particolare  nella vita” del compositore che mi fa commuovere profondamente.  Mi fa tanta pena immaginando loro sofferenza.  E li si sente loro sensibilità condensata nascosta dentro delle cassette.  Devo tirarla fuori e piantare nella mia sensibilità per esprimere bene.  Più delicate sono,  più difficile è.  Una della mia maestra in Europa mi ha consigliato di eseguire come andasse sopra un guscio dell’uovo con massima delicatezza per non romperlo mai.
Allora posso vedere e sentire le varie sensibilità tra i loro cassetti e dopo l’espressione va verso la bellezza estrema che offre agli ascoltatori una immaginazione sconfinata.

Quando poi, si armonizzano le immaginazioni quella di esecutore e di ascoltatori nasce una forza della musica che supera un limite umano.